San Lazzaro degli Armeni
In mezzo alla vasta laguna veneziana, sorge un piccolo gioiello spesso trascurato dai circuiti turistici tradizionali: l’isola di San Lazzaro degli Armeni. Questa isola, ricca di storia e cultura, offre una prospettiva unica sul patrimonio armeno nella città.
Un breve viaggio nella storia
L’isola di San Lazzaro ha origini antiche; prima di diventare un monastero armeno, l’isola era un lebbrosario, da cui prende il nome “San Lazzaro”, santo patrono dei lebbrosi. Tuttavia, è dal XVIII secolo che l’isola acquista la sua identità attuale, quando la Serenissima la donò ai monaci mekhitaristi.
Un centro di cultura e spiritualità
Il monastero mekhitarista di San Lazzaro degli Armeni è molto più di un luogo di culto. Si tratta di un importante centro culturale dove vengono conservati manoscritti antichi, libri rari e altri tesori della cultura armena. La biblioteca del monastero è una delle più ricche al mondo per quanto riguarda il patrimonio armeno, con oltre 170.000 volumi, manoscritti e incunaboli.
Oltre alla biblioteca, il complesso monastico ospita un museo con artefatti che spaziano dalla preistoria all’età moderna, tutto legato alla cultura e alla storia armena.
L’atmosfera dell’isola
San Lazzaro degli Armeni, pur essendo vicina al cuore pulsante di Venezia, offre un’atmosfera di tranquillità. Camminando lungo i sentieri dell’isola, si può godere della bellezza dei giardini ben curati, delle architetture monastiche e della vista panoramica sulla laguna e sulla città di Venezia.
Perché visitare San Lazzaro degli Armeni
San Lazzaro non è solo un luogo di interesse storico e culturale, ma anche un’opportunità per allontanarsi dal trambusto dei principali luoghi turistici veneziani. Visitare l’isola permette di immergersi in una dimensione di quiete e riflessione, arricchendo la propria conoscenza con la scoperta di un pezzo prezioso del mosaico culturale veneziano.
Curiosità sull’isola
Molti visitatori potrebbero essere sorpresi nell’apprendere che Lord Byron, il famoso poeta inglese, trascorse un periodo sull’isola di San Lazzaro nel 1816. Affascinato dalla cultura armena, Byron studiò la lingua con i monaci e contribuì alla biblioteca del monastero.
Un altro dettaglio interessante riguarda il giardino dell’isola. Pur avendo una dimensione ridotta, il giardino ospita una varietà di piante provenienti da diverse parti del mondo, simbolo della congiunzione di culture che l’isola rappresenta.